Durante le mie peregrinazioni per Praga, e più precisamente al Santuario della Madonna di Loreto external link , mi sono imbattuto - per ben due volte - nella leggenda di Santa Vilgefortis (o Wilgefortis): in breve, la rappresentazione di una donna crocifissa, con il volto adornato da una virile barba (o una soffice peluria, a seconda dei casi).

Incuriosito da questa figura, ho appreso della leggenda (con molte possibili varianti) di questa giovane nobildonna dell’VIII secolo, proveniente da un regno ubicato nell’attuale Portogallo: nonostante si fosse convertita al cattolicesimo e avesse fatto voto di castità, era stata promessa in sposa ad un re pagano dal padre. Disperata, pregò Dio di renderla indesiderabile, in modo che le nozze fossero annullate. Desiderio esaudito, la donna si ritrovò barbuta, ed il matrimonio non ebbe luogo… ma il padre non la prese bene e la condannò alla stessa morte del Dio che lei venerava.

Il dipinto raffigurante Santa Vilgefortis a Praga

Ora, la Chiesa Cattolica stessa non prende questa storia troppo sul serio, tanto che Santa Vilgefortis è stata de-canonizzata nel 1969. La parte più interessante a mio avviso è il nome, non comunissimo: se l’etimologia più diffuse lo vuole una storpiature di virgo fortis in onore della sua decisa difesa della verginità, più intrigante è quella che lo fa derivare da heilige vartez, che sarebbe la traduzione in tedesco antico di ‘Volto santo’, in riferimento al Volto Santo di Lucca external link to Wikipedia , crocifisso pure dell’VIII secolo nel quale Cristo è raffigurato vestito da una tunica, il che avrebbe pure confuso i fedeli dell’epoca già abituati alla più usuale rappresentazione di un Cristo in croce coperto solo intorno ai fianchi.

Il mio dubbio è che l’espressione heilige vartez si può trovare online solo in riferimento a Vilgefortis e non al Volto Santo, quindi prenderei anche questa etimologia con il dovuto scetticismo.